Mattinata storica cittadina tra la Punta del Gargano ed il golfo di Manfrednonia
Tra la Punta del Gargano ed il Golfo di Manfredonia, ai piedi delle vette dove l'Arcangelo
Michele piacque eleggere il suo soggiorno, è Mattinata, la “farfalla” così unanimemente
denominata dai garganici per la sua struttura urbanistica. Prende il nome dall'antica
Matinum dei Romani, della quale - dopo la scomparsa databile intorno al XII secolo
- sono sopravvissuti i ruderi di un acquedotto, i resti di una villa ed i molti
reperti archeologici conservati nella privata collezione Sansone. Poco lontano dal
sito di Matinum, sulla collinetta Castelluccio, prese a formarsi (metà del '700
circa) il primo nucleo dell'odierno Mattinata che, tuttavia, solo dopo il terremoto
del 1893 conosce uno sviluppo urbano tanto rapido da consentirle di diventare comune
autonomo nel 1955. Appena fuori dal paese, imponenti vestigia storiche si alternano
a paesaggi naturali e suggestivi. A sud-est si eleva il Monte Saraceno, a picco
sul mare, luogo abitato dall'uomo primitivo e quindi quartier generale dei Saraceni
trincerati sul Gargano durante il Medio Evo. Leggenda vuole che da qui Ettore Fieramosca
si sia lanciato in mare con il suo cavallo, ma analoga tradizione rivendicano i
vicini viestani che individuano il luogo nella "Punta della Testa": nell'impossibilità
di interpellare l'interessato, vi consigliamo di visitare entrambi i siti e di proseguire,
anzi fino a Monte Sacro già sede della potente abbazia della S.S. Trinità. In paese,
tra le viuzze luminose e le candide casette che conferiscono al tutto un aspetto
esotico, orientaleggiante. Da visitare è la Chiesa Madre “S. Maria delle Grazie”,
già esistente (prima del 1158) come chiesa monastica alle dipendenze della badia
benedettina di Monte Sacro, eretta poi a chiesa parrocchiale nel 1842. Qui si conserva
la pregiata effigie su tela della Madonna della Luce, protettrice della città, molto
venerata dai fedeli e trasportata solennemente in processione il giorno dopo la
sua festività, il 15 settembre. Tutt'intorno l'occhio mai si stanca d'estasiarsi
davanti alle bellezze del variegato paesaggio. Ovunque olivi, mandorli e fichi d'india,
carrubi, albicocchi, melograni, meli, peri, peschi, i famosi agrumeti e l'impressionante
ricchezza di erbe aromatiche che producono un miele eccellente, fin dall'antichità
esaltato da Orazio. E poi, ovvio, la deliziosa spiaggia con i ciottoli arrotondati
e policromi, la costa variegata, le splendide grotte marine ed i celeberrimi
Faraglioni
delle Zagare, con il mare azzurrissimo e ricco di pesce pregiato.